FERRANIA P30 ALPHA – PRIMA PARTE

Con una campagna Kickstarter nel 2014, Ferrania ha deciso di ripartire alla carica. Un piccolo gruppo di entusiasti ed appassionati vuole riportare in vita la gloriosa azienda ligure la cui celebrità si è espansa maggiormente proprio nel mondo del cinema. Dai grandi Fellini, De Sica, Antonioni, ed altri celebri illustri del panorama italiano. E la scelta di questi autori per realizzare i propri capolavori ricade sulla pellicola Ferrania Pancro 30 prodotta dal 1958  nelle versioni Cinema, Leica,  Portrait.

Anche il capolavoro Rosselliniano “Roma città aperta”
fu girato in parte su Ferrania Pancro ( Anche se nella versione C3 ,precedente alla P30 ). La leggenda racconta che vista la scarsità di fondi, il regista recuperava/rubava spezzoni di pellicola “anche scaduta” dagli scattini davanti al Colosseo. Questa storia è stata confermata dalla cineteca di Bologna dopo il restauro della/e pellicole originali. (http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/roma-citta-aperta/il-restauro)
E’ bello pensare che il Neorealismo Italiano, anche se in minima parte, è dovuto a spezzoni di pellicola scaduti di varie marche, che hanno dato un carattere speciale a quel bellissimo film.

Oggi Ferrania ha ripreso la “ricetta” dell’emulsione della P30 Cinema realizzandola nella stessa identica maniera. Di diverso, ci sono il supporto, la gelatina e l’induritore.

 

Ferrania – La Storia

Le origini della Ferrania risalgono al 1882, quando venne impiantata una fabbrica di dinamite a Cengio, in Liguria, con il nome SIPE (Società Italiana Prodotti Esplodenti). La prima guerra mondiale comportò un ampliamento dell’impianto, e la nascita di una nuova fabbrica a Ferrania.

Verso la fine del conflitto fu avviato un piano di riconversione industriale, e venne costituita la Società per azioni “FILM” (Fabbrica Italiana Lamine Milano), per la produzione di pellicola cinematografica, consociata con la Pathé Frères di Vincennes, la maggiore fabbrica francese di materiale sensibile, fondando, nel 1923, quella che poi sarebbe diventata la Ferrania.

Nel 1932 nacque la Film Cappelli–Ferrania, con l’assorbimento da parte della FILM della milanese Cappelli, produttrice di lastre fotografiche in vetro. Successivamente fu assorbita anche la Tensi, un’altra importante fabbrica milanese di prodotti fotografici. Nel 1938 la ragione sociale venne modificata, diventando “Ferrania”.

L’azienda produceva, accanto ai materiali fotosensibili, anche macchine fotografiche; alcune, come la Condor I, erano dotate di ottima qualità ottica e meccanica.

La compagnia fu acquistata nel 1964 dall’azienda statunitense 3M, divenendo “Ferrania 3M”. In seguito la 3M formò una società sussidiaria mediante il trasferimento di parte delle attività della Ferrania. La nuova divisione fu chiamata Imation. Poi la ditta venne acquistata dalla Schroder Ventures nel 1999. Attualmente è di proprietà del Gruppo Messina di Genova.

L’azienda produce pellicole fotografiche nei formati 135 e APS col marchio Solaris. Ferrania rimase l’unico produttore delle pellicole nel formato 126 “Instamatic”, dopo che Kodak ne aveva cessato la produzione nel 1999, ma all’inizio del 2007 a sua volta smise di produrlo. L’azienda produce inoltre componenti per stampa a getto d’inchiostro, pellicole per raggi X (produzione dismessa durante il 2008), fotocamere digitali, materiali per arti grafiche, plastiche speciali, software per ospedali (produzione venduta al gruppo NoemaLife di Bologna nel 2008).

La produzione di pellicole per uso fotografico è terminata nel 2009.

A ottobre 2012 è stata richiesta la mobilità per 198 dei 230 lavoratori di Ferrania Technologie. A ottobre 2013 altri 73 dipendenti vengono posti in mobilità, accompagnando – nei progetti industriali – la Ferrania verso una forte riduzione dell’attività produttiva.

 

La nascita di FILM Ferrania ed il progetto “100 more Years of Analog Film”

Nel 2013 una nuova azienda, la FILM Ferrania srl, costituita appositamente per partecipare ad un bando indetto dalla FILSE (Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico),  ha acquistato la linea produttiva delle pellicole fotografiche, che include anche parte degli ultimi macchinari in uso e degli edifici industriali. Il 19 novembre 2013 Film Ferrania ha presentato il gruppo principale di produzione, ricerca e sviluppo, formato da otto persone con esperienza nel settore.

Nel 2014 Ferrania presenta su Kickstarter il progetto “100 more Years of Analog Film” (https://www.kickstarter.com/projects/filmferrania/100-more-years-of-analog-film)  per finanziare il restauro dei vecchi macchinari e la produzione delle nuove pellicole.

Così Ferrania descrive il suo progetto: “Abbiamo scelto come nostra sede operativa l’edificio che fu il centro ricerca e sviluppo di Ferrania e che contiene una versione in miniatura della linea di produzione della pellicola. Il nostro team ha lavorato per oltre un anno per ripristinare e reingegnerizzare questo edificio per renderlo di nuovo produttivo. Il problema è che con l’apparecchiatura in questa configurazione produrre pellicola solamente in piccole quantità e ad un costo piuttosto alto. Per questo motivo abbiamo concepito un progetto ambizioso per una nuova fabbrica che ci consentirà di produrre pellicola a costi più ragionevoli in linea con le richieste che ci stanno arrivando da tutto il mondo. Per essere autosufficienti e pronti per i prossimi 100 anni, dobbiamo salvare Trixie, Walter e Big Boy”.

Trixie, Walter e BigBoy sono i nomignoli che Ferrania ha dato rispettivamente all’impianto per la produzione di Triacetato, a quello per la produzione di sostanze fotosensibili e all’impianto che applica le emulsioni al supporto.

 

La P30

Le intenzioni originali prevedevano la realizzazione di una pellicola a colori invertibile da 100 iso nelle versioni 135, 120, Super 8 e 16mm. Purtroppo una serie di problemi tecnici ha rallentato e poi impedito la produzione della pellicola a colori (con disappunto di molti sostenitori che in pratica dopo anni ancora aspettavano notizie del stato del progetto ) fino a che ad inizio 2017 Ferrania annuncia l’uscita imminente sul mercato della riedizione della Pancro 30 denominata Ferrania P30.

La pellicola promette una grana finissima, un contrasto elevato e ISO nominale 80. Queste caratteristiche la pongono accanto alle Rollei Retro 80s ( pellicola che utilizzo come standard per le mia fotografie di paesaggio ). Ma al di là di queste similitudini la Rollei è una pellicola super-pancromatica, ovvero ha una superiore sensibilità alla luce rossa.

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